L'Epistane - By ChemicalBuilding

Spesso, quando si sente parlare dell’Epistane (chiamato anche Havoc) se ne sente parlare in maniera fortemente critica. Lo si definisce un pro-ormone. Nel Regno Unito, la commercializzazione sotto la categoria di integratore alimentare di farmaci che sono venduti a scopo terapeutico in altri paese del mondo (spesso si differenziano dal farmaco di molto poco, altro esempio è il furazabol che è un derivato non alfa-17-alchilato del miotolan, un farmaco antitumorale sperimentato in Cina), è possibile. Penso che l’epistane debba essere analizzato oggettivamente, anche con l’uso di esperienze concrete.

L’Epistane altro non è che la versione metilata di una molecola chiamata epitiostanolo, la sua creazione risale agli anni ’60 e fu concepito come farmaco per la cura del tumore al seno, per la cura della ginecomastia, ma le sperimentazione di questo prodotto furono accantonate.

Esso non ha bisogno di conversioni per essere attivo, per questo andrebbe definito come un designer steroid e non come un pro-ormone. Negli ultimi anni è riapparso – e gode di un notevole successo – nel mercato “grigio” di paesi come UK e USA, ed è facilmente acquistabile anche vivendo in Italia, è bandito dalla Wada che lo ha posto nelle sostanze dopanti nel 2007.

Quali sono le sue caratteristiche?

È sostanzialmente un derivato del dht, quindi una molecola estremamente asciutta, incapace di aromatizzare. È un aas che ha una caratteristica peculiare, infatti esplica un azione antagonista sui recettori estrogeni (quindi è un androgeno con funzione simile ad un serm), questa sua caratteristica lo rende particolarmente adatto ad essere usato come finisher o nell’immediato pregara (ipotizzando una somministrazione con prodotti aromatizzanti, tappa i recettori estrogeni facendo si che gli estrogeni circolanti, derivanti dall’aromatizzazione, non si leghino ai recettori della ghiandole mammarie evitando eventuali ginecomastie).

Un altra sua peculiarità risiede nel fatto che oltre a possedere queste caratteristiche comuni ad altri orali, è capace allo stesso tempo di esplicare un potente effetto anabolico; Alcuni esperimenti sui ratti hanno dimostrato come sia 20 volte più anabolico del metil-testosterone e 5 volte più androgeno del medesimo. Quindi risulta un prodotto molto androgeno, il che lo rende sconsigliato nel utilizzo nelle donne, poiché porterebbe in rapido a fenomeni di virilizzazione.

Ovviamente, l’Epistane va inquadrato nell’ottica dei composti metilati, con benefici e sides annessi, ovvero, alta velocità nel dare risultati, tossicità epatica, alterazioni dei lipidi ematici, innalzamento della pressione. Gli effetti collaterali citati non sono affatto da prendere alla leggera soltanto per la sua legalità in alcuni paesi, non è assolutamente una molecola “leggera”, in quanti alfa-17-metilato è tossico per il fegato ma il dosaggio utili son più bassi degli altri orali, infatti 20-30mg dagli studi si sono dimostrati più che sufficienti per mettere massa muscolare (dosaggi comunque più bassi dei 50mg per l’anadrol o i 30-40mg dello stanazololo).

Applicazioni ed esperienze concrete.

La cosa fondamentale quando si vuole usare questo compound è assicurarsi di comprare il vero Epistane e non un clone con formula chimica simile, i risultati non sarebbero gli stessi e sarebbero totalmente casuali. Si considera il suo utilizzo a patto che venga usato a scopi coerenti con le sue caratteristiche e con una base di testosterone (infatti sopprime decisamente il testosterone endogeno, anche se lo shut-down sull’asse è meno pesante di altri aas, poiché non aromatizza e non ha attività progestenica), insomma, regole di buon senso che andrebbero rispettate con qualsiasi aas.

E’ già efficace alla modica dose di 20mg al giorno, ma splende veramente a partire dai 40mg, vede la sua efficacia non aumentare più proporzionalmente dai 60mg/die in poi. La quota è generalmente suddivisa in almeno 2-3 assunzioni giornaliere (tenendo conto l’emivita di 6-8ore) ed il suo utilizzo è fortemente sconsigliato per periodi oltre le 6 settimane (i migliori risultati tuttavia si ottengono nelle prime 4-5).

E’ ottimo come finisher, in quanto è capace di consolidare e “ripulire” guadagni di massa più o meno magra, dando allo stesso tempo una spinta anabolica al ciclo veramente eccezionale. E’ ottimo anche da portare in gara, vista la durezza che è in grado di assicurare – e soprattutto – è ottimo in fase di recomp.

Peculiare un effetto riscontrabile i primi giorni di assunzione (in genere non più dei primi due), da alcuni soggetti, per cui si avverte un certo senso di malessere accompagnato da abbassamenti repentini di pressione. In ogni caso, assolutamente nulla di grave.

Il mio consiglio finale è quello di valutare bene i vostri obiettivi e la vostra situazione, se pensate che l’Epistane possa fare al caso vostro, accettate di soffrire un minimo per un paio di giorni, nel giro di qualche settimana capirete che ne è valsa decisamente la pena.

Fonti:

https://www.jstage.jst.go.jp/article/jphs1951/24/4/24_4_551/_article